Il percorso di ascolto avviato dall’ Associazione Orlando per costruire insieme alle donne di Bologna, l’”Agenda di donne per una città +inclusiva, + giusta e + accogliente”, utilizza pratiche e metodi ampiamente sperimentati nei processi partecipativi. 

Orlando non è nuova all’uso di questi strumenti avendo realizzato, per prima in città, il percorso partecipativo che nel 2004 ha prodotto l’agenda “Una città desiderabile” a cui ha fatto seguito nel 2011, “La città progettuale, Nuova agenda politica”.

Il percorso è fondato come i precedenti sull’ascolto e nasce in un momento non solo particolare, ma di profonda crisi legata alla pandemia del COVID 19. 

Ciò ci ha obbligato e ci obbliga, nella maggioranza dei casi, a raccogliere esperienze, pratiche, iniziative, timori e desideri di tutte coloro che vi prendono parte, in incontri a distanza. Ci preme dire che, al di là delle tecniche di rilevazione e dello strumento proposto, tutti hanno avuto come filo conduttore l’ascolto delle donne che abbiamo incontrato come singole o in gruppo.

Abbiamo raggiunto donne molto diverse tra loro per esperienze, età, collocazione professionale, impegnate o no nella vita civica, ecc., utilizzando gli strumenti brevemente descritti di seguito.


Questionario on line

E’ impiegato per la raccolta di informazioni in modo standardizzato e su campioni di diverse dimensioni; è un insieme strutturato di domande “chiuse” e di risposta definite a priori; l’intervistata deve individuare tra le risposte presentate quella che più si avvicina alla propria posizione; quando si utilizza un questionario misto – è tale quello che presenta anche domande “aperte” che non prevedono delle risposte predeterminate – all’intervistata viene chiesto di dare liberamente la propria risposta.

È una metodologia impiegata nella raccolta dati nella ricerca quantitativa che si caratterizza per un basso grado di interazione con l’intervistato.


Interviste

Si tratta di interviste qualitative individuali non strutturate, (dette anche in profondità);

questo tipo di intervista non dispone di una “griglia” bensì di una “traccia” che ne definisce i temi e i confini; intende raccogliere la storia personale dell’intervistata e lascia perciò ampio spazio al suo racconto e raccogliendolo lo “confina” entro i temi che sono oggetto dell’indagine.

 


Focus group

È una tecnica di rilevazione utilizzata nella ricerca sociale e basata sulla discussione in un piccolo gruppo di persone. Non si tratta di un’intervista di gruppo -il facilitatore/moderatore non pone domande e i partecipanti non rispondono individualmente- ma di una discussione di gruppo. Ha livelli di strutturazione più o meno complessi ma la finalità principale è quella di studiare un fenomeno o di indagare uno specifico argomento in profondità, utilizzando come base per la rilevazione l’interazione che si realizza tra i componenti del gruppo che sono protagonisti della ricerca e contribuiscono all’elaborazione in modo collettivo della visione del fenomeno da indagare.


World café

Il world café, che si svolga sia in presenza che online viene utilizzato per confrontarsi intorno a un tema, e/o a una domanda che sta a cuore ai partecipanti. Le discussioni avvengono in piccoli gruppi e sono suddivise in sessioni di durata breve (20 – 30 minuti circa). Ciascun gruppo ha un referente e quando si svolge in presenza, i partecipanti hanno a disposizione dei materiali (carta, penne, ecc.) per poter annotare le loro considerazioni. 

Il principio di base è quello della cross pollination, cioè della “impollinazione” che avviene con la circolazione delle idee. 

Al termine di ciascuna sessione di discussione, infatti, il referente resta al tavolo mentre, gli altri partecipanti, vanno a sedersi in altri gruppi: in questo modo la circolazione dei pensieri e idee, tra tutti i partecipanti è garantita, insieme alla possibilità per tutti di esprimersi nei gruppi piccoli e di percepire la ricchezza e la varietà dei contributi.  Dopo un paio di round, ci si ritrova in seduta plenaria per la condivisione del lavoro.