EROICI FURORI. Conoscenza e passione nelle donne del mito: Elena

da
dalle 18.00 alle 20.00

Centro documentazione delle donne

A cura di Angela Peduto e Maria Luisa Vezzali

Un’indagine sul femminile che passa attraverso figure celebri del mito. Circe, Medea, Elena, variamente narrate dall’antichità classica ad oggi,  continuano a offrirsi all’immaginazione, ma chiedono un esercizio di sguardo, uno spostamento di prospettiva, per generare nuove possibilità, nuovi intrecci, nuovi dialoghi tra le molteplici facce del femminile. Per questa ragione si è voluto organizzare questo ciclo di incontri tra letteratura, antropologia e psicanalisi, sicuramente vitali per chiunque sia interessata al radicamento del pensiero femminista, ma utili anche alle giovani generazioni, studentesse e studenti che intendano dare alla loro formazione un approccio al di là del nozionismo e degli stereotipi.


Venerdì 16 giugno

ELENA: IL FURORE DELL’ECCESSO

Antonella Cosentino

In dialogo con Angela Peduto

Elena, splendore del sole, come forse etimologicamente indica il suo nome, o “Elènas” distruttrice di navi come la definisce il coro nell’Agamennone di Eschilo? Elena morbida e bianca come deve essere in quanto nata da un uovo, Elena che si getta nuda tra le braccia di Paride, Elena dal cuore di cane, bella come la luna quando lascia cadere dai fianchi il suo velo lucente. Elena colpevole o innocente, travolta da Afrodite o consapevole delle sue scelte, dea o demone, punitrice o taumaturga? Elena, il femminile nella sua essenza immutabile, dirà Goethe: ”Tutto l’effimero è solo un Simbolo. / L’inattuabile si compie qua. / Qui l’Ineffabile è Realtà. Ci trae, superno verso l’Empireo / il Femminino Eterno”. Forse nessuna figura del mito è stata così tanto attraversata dall’immaginario, fino a diventare in Euripide soltanto un’ombra, un fantasma, capace tuttavia di additare agli uomini la vanità delle loro azioni.


ANTONELLA COSENTINO: Docente di materie letterarie presso il liceo scientifico Giordano Bruno di Budrio (Bologna), autrice di testi per il teatro e di romanzi. Appassionata di teatro è, dal 1996, responsabile delle attività teatrali del suo liceo; ha collaborato con registi come Giuseppe Liotta (docente di Storia del Teatro moderno e contemporaneo al Dams di Bologna) e Alfonso De Filippis, con il Teatro dell’Argine di San Lazzaro, con il Teatro Consorziale di Budrio, con lo Studio del Movimento di Budrio, per la realizzazione di spettacoli teatrali. Ha creato nel 2008 una compagnia teatrale, “Dalla parte di Medea”, aperta agli adulti, che mette in scena testi teatrali interamente composti da lei e centrati sul femminile. Ha finora pubblicato tre romanzi: ‘Dalla mia finestra si vedeva il mare’ (Vertigo, 2013), ‘Come un ramo sull’acqua’ (Bononia University Press, 2016), vincitore del premio Todaro-Faranda, ‘I silenzi di Medea’ (Leucotea, 2021). Fa parte dell’associazione ‘officinaMentis’, per la quale contribuisce a progettare e realizzare le giornate di ‘(Ri)accendiamo il classico’ dedicate al dramma antico.

ANGELA PEDUTO: è psichiatra, psicoanalista, saggista. È membro di Espace Analytique (Paris) e della Fondation Européenne pour la Psychanalyse e presidente dell’associazione psicoanalitica ‘officinaMentis’, nella quale anima un’intensa attività di seminari e conferenze. Fa parte dell’associazione Orlando. Ha lavorato con strumenti psicoanalitici sul mondo espressivo di scrittori classici e contemporanei (S. Beckett, E. A. Poe, M. Proust, P. Quignard) e di musicisti e compositori (A. Vivaldi, Clara Wieck Schumann), dedicando a questi temi saggi pubblicati su riviste psicoanalitiche e conferenze pubbliche. Tra i volumi più recenti a cui ha contribuito o che ha curato: ‘Il sogno, crocevia di mondi’ (coll., Roma, 2015), ‘Venise et le rêve’ (coll., Paris, 2015), ‘Pascal Quignard. Translations et métamorphoses’ (coll., Paris, 2015). Ha curato e tradotto testi di psicoanalisi francese. Specialista di Pascal Quignard, ha tradotto diversi suoi libri. Di prossima pubblicazione un volume collettaneo su Ernesto de Martino.